Lago Trasimeno

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Il lago Trasimeno è un lago tettonico della provincia di Perugia, nella regione Umbria, ha una superficie di 128 km², il più esteso lago dell’Italia centrale, quarto tra i laghi d’Italia subito dopo il lago di Como; tale estensione si affianca però ad una scarsa profondità (media 4,3 m, massima 6 m[2]), che lo fa classificare come un lago di tipo laminare.

È discussa l’origine della denominazione “Trasimeno”, rispetto alla quale esistevano almeno tre ipotesi.

La più fantasiosa – nota come la leggenda del Trasimeno – narra dell’omonimo principe annegato per esser stato tratto in inganno dalla ninfa Agilla e dal quale il nome del lago, appunto, deriverebbe.

Più sostenibile era l’ipotesi che il Trasimeno tragga la sua denominazione dal composto di trans Imenus, “oltre l’Imeno” (o “Menio”) dal nome del piccolo colle che, venendo da nord, si apre mostrando il lago prima invisibile. Ma la più accreditata rimaneva la teoria relativa all’espressione trans minus vide laco, ossia “tra i monti vedrete il lago” o più probabilmente “attraverso il colle piccolo vedi il lago”, in uso per orientare i forestieri, perlopiù provenienti da Firenze, intenti a raggiungere la città di Perugia.

Tutte queste teorie sono state messe di nuovo in discussione dal ritrovamento della Tabula cortonensis, manufatto bronzeo etrusco dell’inizio del secondo secolo a.C., sulla quale è riportato il nome etrusco del lago, Tarminass, di chiara somiglianza con la forma latina, ad evidenza della probabile origine etrusca del toponimo, vista la localizzazione geografica del lago in piena Etruria.

La zona era abitata sin dall’epoca preistorica, come testimoniano i ritrovamenti oggi conservati nel Museo archeologico nazionale dell’Umbria. Nel 217 a.C. sulle rive del lago ebbe luogo la battaglia del Lago Trasimeno, che vide le forze cartaginesi di Annibale sconfiggere le legioni romane del console Gaio Flaminio.

Nel 1422 Braccio da Montone, signore di Perugia, a causa dell’impaludamento della Val di Chiana e di riflesso dell’emissario naturale del lago, il Rio dell’Anguillara affluente del Clanis, fece realizzare un emissario artificiale, per una lunghezza complessiva di circa 1 km che si collegava al torrente Caina sviluppato quasi interamente in galleria sotto la collina di San Savino. Tale opera non fu però risolutiva dei problemi al punto che anche Leonardo da Vinci studiò un ingegnoso emissario idraulico, mai messo in opera, per regolare i flussi in eccesso del Trasimeno e consentire la navigazione con le città di Arezzo, Firenze e Pisa. Nella seconda metà del XVI secolo papa Sisto V decise di deviare gli unici immissari naturali del Trasimeno, il Rigo Maggiore e la Tresa, verso il lago di Chiusi. Tra XVIII e XIX secolo si tentò un’ulteriore riduzione del bacino imbrifero (si parlò addirittura di prosciugamento) ma non vennero poi operati interventi.

Dopo anni di dure battaglie con il demanio e gli speculatori, tra il 1896 ed il 1898 il Consorzio di Bonifica presieduto da Guido Pompilj riuscì a realizzare un nuovo emissario, parallelo a quello del XV secolo, per una lunghezza di 7 km ed una portata di 12 m³/s. Scongiurato così il disseccamento artificiale (per il quale era già stata rilasciata la concessione reale) e risolto il problema delle inondazioni e della conseguente malaria, tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta del XX secolo, a causa del ricorso intenso all’abbassamento della soglia del nuovo emissario in favore dei potenti proprietari terrieri, si dovette far fronte ad una crisi idrica: il Trasimeno corse addirittura un serio rischio di prosciugamento, con una profondità massima ridottasi a 2,93 metri alla fine degli anni cinquanta. Nel 1952 vennero quindi reintrodotti gli immissari naturali Rio Maggiore e Tresa, deviati nel XVI secolo, ed il recupero avvenne a partire dal 1958.

Recentemente, il lago Trasimeno è entrato in una nuova crisi idrica: la sua profondità massima attualmente è di 4,30 metri, ma tra il 2007 e il 2008 è calato di 78 centimetri. Grazie alle abbondanti precipitazioni dell’ottobre 2011 e marzo 2012 il livello del lago è notevolmente cresciuto (oltre un metro) ed ha raggiunto i meno 40 cm rispetto allo zero idrometrico posto a 257,33 s.l.m. La piovosità della primavera 2013 ha consentito al bacino umbro di raggiungere i meno 29 cm, un livello record che secondo i tecnici della provincia di Perugia non si registrava da almeno venti anni. Nel febbraio 2014 il Trasimeno ha raggiunto di nuovo, dopo 25 anni, lo zero idrometrico. Proprio nella primavera 2014 sono state riaperte le paratoie dell’emissario artificiale di San Savino (circa 20.000.000 m³ d’acqua andati via per rimettere il lago sotto il livello di guardia). Questo fenomeno è stato rilevato fino a Marsciano, attraverso il Nestore, e molti abitanti del luogo non riuscivano a capire come mai il livello del fiume fosse così elevato, senza avere le acque torbide.

Dal 2006 il lago Trasimeno fa parte dell’associazione internazionale “Living Lakes”. Le colline attorno al lago sono zona di produzione del vino detto dei Colli del Trasimeno. Il Festival Trasimeno Blues, uno dei più importanti festival europei di musica Blues, si svolge ogni anno, dal 1996, a fine luglio, attirando numerosi turisti e appassionati, grazie ad una programmazione artistica di livello internazionale e ad una formula che consente agli spettatori di scoprire le bellezze artistiche e naturalistiche del territorio.

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